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DISCENDENTI

M   A   R   C   H   E

bambino in vespa

A bbiamo tutti la curiosità di sapere da dove veniamo: chi erano i nostri nonni, com’era la loro vita e perché se ne sono andati. Cosa hanno lasciato in Italia. Molti di noi sono cresciuti con un sentimento strano forse inspiegabile, la nostalgia di un luogo che non abbiamo mai conosciuto veramente. A scuola ci insegnavano un'altra lingua ma a casa si parlava il dialetto perché quando tutto si fa più lontano è il dialetto che ti tiene legato alla tua terra come un'ancora. La domenica ogni angolo della casa si riempiva del profumo delle salse che borbottavano per ore nelle pentole. Si parlava dei vicini, quelli del paese, quelli che erano rimasti e quelli che se ne erano andati.

Molti avevano fatto dell'America la loro nuova casa.

Da Ushuaia a Montreal le storie sono tante ma simili tra loro: resta in tutti quel desiderio di tornare a casa, di vedere dove tutto è iniziato. 

 

Da queste storie nasce il progetto "DISCENDENTI" perché come nipoti di emigranti comprendiamo quel sentimento, quella nostalgia che si mescola al desiderio di creare qualcosa di nuovo.

Abbiamo disegnato un "ritorno alle radici" attraverso un viaggio che ci permetterà di conoscere i luoghi che in qualche modo sono già nostri. Dalle città ai casolari di campagna ripercorriamo la storia di ognuno, ri-scoprendo le tradizioni e la gastronomia che hanno sempre fatto parte della nostra esistenza. 

 

E' tempo di tornare a casa.

Torniamo nelle Marche

Le Marche hanno la fortuna di sembrare inesistenti. Cioè di non sembrare. Non le conosce nessuno, a cominciare dai marchigiani. A Milano si crede che stiano ai confini dell'Africa, a Palermo le si immagina dalle parti della Svizzera. Non sono una regione, semmai quattro province. E non sono nemmeno quattro province: semmai duecentocinquantasei torri comunali. Hanno una capitale? Certo: Ancona. Ma andate a chiederlo agli ascolani, ai maceratesi, ai pesaresi. Risponderanno; "Ancona capitale? E dove sta scritto?". Ogni tanto i tecnici della programmazione si mettono in testa di dividere le Marche in zone omogenee. Allora prendono una cartina e tracciano una linea: Nord e Sud. Ma non basta, ce ne vuole un'altra: Est e Ovest. Inutile, è appena l'inizio. Occorrono nuove linee, in qua, in là, sopra, sotto. Dopo un po' la cartina somiglia alla tela di un ragno impazzito. Di veramente omogeneo, nelle Marche, non c'è quasi niente. Forse soltanto il nome, che però, essendo al plurale, già allude al molteplice. 

Giancarlo Liuti

Quando arriverai saprai che le cose da vedere e da fare non mancano. In qualsiasi stagione tu venga Le Marche ti riceveranno con feste gastronomiche e tradizioni antiche.  Potrai conoscere il Palazzo Ducale di Urbino e il Castello di Gradara, il Tempio Valadier di Genga e le stupende grotte di Frasassi. Potrai assaggiare un ottimo vino Rosso Piceno in una cantina di Offida e mangiare funghi porcini nelle osterie di montagna.

Con noi potrai passeggiare nei paesi dei tuoi avi conoscendo le storie e le tradizoni di questi centri silenziosi ed eleganti. Se verrai in inverno potrai vedere i mercati di Natale, i Carnevali storici e perché no anche sciare. In primavera e in estate non perderti le mille feste di paese, le sagre e le rievocazioni storiche,  e poi mercati, trekking, piatti tipici, escursioni in barca, ecc... c'è di tutto!

Le Marche si trovano nel centro dell'Italia e rappresentano idealmente il "polpaccio" dello stivale. Il clima non è estremo e ogni stagione sa offrire il meglio. Adoriamo  la campagna in primavera quando il grano sembra un tappeto verde e in autunno quando la nebbiolina copre i vigneti e gli ulivi. Il mare è calmo, le sue acque sono basse e chiare e il pesce fresco una delizia. 

Forse non lo sai ma c'è un pezzetto di casa che ti sta aspettando ed è proprio bella!

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